Chi siamo

L’ Eco, Società cooperativa, nasce il 29 luglio 2015, è formata da 8 soci fondatori e 12 soci ordinari (per lo più mamme, mamme/educatrici e sostenitori) ed eroga servizi educativi per la prima infanzia.

Da agosto 2015 gestisce la scuola Comunale Servizio Sperimentale 0-6 presso la struttura Asilo Martini di Lizzano in Belvedere, edificio che fino a giugno 2015 ha ospitato la Scuola dell’infanzia paritaria e l’Asilo nido gestiti entrambi privatamente dalla Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli con sede in Siena.

Lo scopo principale che la cooperativa intende perseguire è quello dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio – sanitari, assistenziali, educativi e culturali, ai sensi dell’art. 1, lettera a), della legge n. 381/91. La cooperativa ha come oggetto principale della sua mission l’erogazione, l’integrazione e il completamento dei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza nel territorio di riferimento, allo scopo di favorire lo sviluppo integrale della persona, svilupparne i talenti, l’autonomia, la responsabilità.                             

“L’educazione è anche un’espressione d’amore per i bambini e i giovani, che dobbiamo sapere accogliere nella società offrendo, senza alcune riserva, il posto che appartiene loro di diritto: un posto nel sistema educativo, ma anche nella famiglia, nella Comunità locale e nella Nazione”- Rapporto UNESCO “Nell’Educazione un tesoro”.

Il Comune di Lizzano in Belvedere, con le sue frazioni, si estende per una superficie di 85,5 chilometri quadrati e, come molte aree montane, si caratterizza per la vastità e la dispersione delle abitazioni. La morfologia del territorio, la viabilità, la scarsa densità demografica, la situazione socio-economica, la presenza di minori possibilità occupazionali/servizi e infrastrutture rispetto alla città, sono tra le molteplici cause di alcune criticità tipiche del nostro contesto:

  • Notevoli difficoltà negli spostamenti
  • Servizi scolastici/sportivi/culturali scarsi e spesso difficilmente raggiungibili
  • Minori possibilità occupazionali e conseguente forte pendolarismo: abbassamento della partecipazione delle famiglie alla vita sociale, educativa e culturale del territorio
  • Mancanza di spazi e centri di aggregazione spontanei per fanciulli e adolescenti
  • Migrazione della fascia giovane verso i centri urbani per studio e/o lavoro con conseguente innalzamento dell’età media dei residenti

“L’ambiente naturale della montagna bolognese presenta alle attività e agli insediamenti  umani -condizionamenti- di cui non si può non tenere conto, ma dispone anche di risorse naturali,  spesso poco conosciute, che possono costituire validi fattori di riequilibrio  ecologico  e sociale  e svolgere un’importante funzione  di  complementarietà economico – produttiva con altri territori.

Questo ambiente ha inoltre un’importanza fondamentale per l’equilibrio  idrogeologico delle sottostanti aree di pianura dove ha luogo un intenso  sviluppo urbano e industriale: per cui la sua conservazione fisica e il suo assetto culturale interessano non solo l’abitabilità e lo sviluppo della  -zona omogenea- montana , bensì anche la fruibilità di tutto il territorio ad essa sotteso”.